INSICILIA - Periodico di letteratura - storia - arte - scienza - attualità socio-culturali
"Il personaggio" 
Palermo Dicembre 2004

di Anna Maria Ingria

L'albero della pace
Candidato per dieci anni consecutivi al Premio Nobel per la Pace, Bruno Ficili continua con passione la sua opera di educazione e di diffusione di quel bene incomparabile auspicato da tutte le genti di buona volontà

Il siciliano della tolleranza, l’ambasciatore della solidarietà, a man for peace, un visionario come Martin Luter King: queste ed altre sono le definizioni che sono state usate per descrivere Bruno Ficili, un siciliano famoso in tutto il mondo, che, da oltre vent’anni, si dedica, con impegno missionario, all’Educazione alla Pace.

            Come presidente dell’Associazione Internazionale di Educatori alla Pace, da lui fondata, Ficili ha organizzato a Siracusa ben quindici convegni sul tema della pace e del dialogo tra i popoli, a cui hanno partecipato scrittori, giornalisti, storici, pedagogisti, politici provenienti da tutto il mondo.

            Nel 1° convegno, tenuto a Priolo nel 1986, i rappresentanti di USA e URSS sedettero, grazie a lui, allo stesso tavolo, a ragionare di pace.

            Per questa coraggiosa iniziativa, la Regione Siciliana gli assegnò il Premio “Castello Svevo” con medaglia d’oro.

            Fu l’inizio di una lunga, intensa, appassionata attività: seguirono Convegni Internazionali col patrocinio dell’UNESCO e della Regione Siciliana e Convegni Mondiali, a cui parteciparono migliaia di persone e personalità di varie parti del mondo (palestinesi e israeliani, croati e bosniaci, kurdi e turchi, americani e africani ecc…..).

            Né solo convegni, perché Ficili ha rivolto il suo impegno anche a concrete azioni di solidarietà umana: nel 1995 adotta 100 bambini orfani di guerra nella ex Jugoslavia, nel 1996 si reca nel campo profughi di Vukovar per portare ai profughi sette tonnellate di viveri, nel 1999 è nel kosovo per consegnare ai profughi seicento chili di medicinali, nel 2001, con una somma di venti milioni raccolta da studenti e docenti di Belpasso, contribuisce alla costruzione di una scuola per i bambini di un villaggio del Burundi.

            Raccoglie fondi per la costruzione di pozzi, ospedali, scuole in Tasmania e nel Burundi, invia aiuti umanitari in Afganistan, convince i leeders del Burundi (tra cui rappresentanti di UTU e Tutsi) a firmare un patto di non aggressione a scuole, ospedali, luoghi di culto orfanotrofi del loro Paese. Alla attività di solidarietà, Ficili affianca una intensa attività di promozione della cultura della pace, infatti tiene conferenze in Spagna sul problema del terrorismo nei paesi Baschi, a Seul, Colonia, Bonn, Gerusalemme, Atene, e in varie Università degli Stati Uniti.

            Il suo messaggio vibrante. La sua capacità carismatica di trasmettere speranza, fanno si che popoli oppressi dalla guerra e dalla violenza si rivolgano a lui come mediatore. Così l’Associazione dei Kurdi in Europa lo invita a parlare nello stadio di Colonia – davanti a centomila persone – della possibilità di dialogo tra Kurdi e Turchi; e i rappresentanti del Burundi gli chiedono di invitare in Sicilia i capi dei gruppi armati responsabili della guerra in Burundi, in Ruanda, nel Congo.

            Inviti a cui egli, uomo di fede e di speranza, non si è mai rifiutato. L’azione, la parola, l’esempio: il 17 luglio del 1997, Bruno Ficili guida la Marcia della Pace e, a conclusione di essa, in collegamento telefonico col Sindaco di Assisi e successivamente col Vice Segretario Generale dell’ONU, lancia un appello per una speranza di pace per tutti i popoli che vivono le sofferenze e le atrocità causate dalle guerre.

            Per il suo costante impegno contro la violenza, l’università centrale del Conneticut (USA), a conclusione del “Columbus Day”, gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Lettere Umanistiche e ha messo a dimora, nel campus dell’Università, un albero con questa iscrizione: “questo albero è dedicato, come monumento vivente, a Bruno Ficili, di Siracusa, Sicilia, Italia. Un uomo di pace”.

            Infine, membri del Congresso degli Stati Uniti lo hanno candidato, per dieci anni consecutivi, al Nobel per la pace.

            Di questo messaggero della non violenza, che ha diffuso nel mondo intero l’immagine della nostra terra come fucina di pace e di cooperazione tra i popoli, tutti npoi Siciliani siamo orgogliosi.

            Grazie, Bruno


Articolo de "La Sicilia " del  3 Giugno 2004 : "Ostaggi, tratta la Mezzaluna rossa"
Articolo de "La Repubblica" del 23 Luglio 2004 : " Tratta delle nere, parte l'osservatorio "