Gazzetta del Sud
11 Febbraio 2002
SIRACUSA / Il docente laurea
ad honorem negli Usa, guarda pure all'Afghanistan
Bruno Ficili "ambasciatore" di solidarietà
Pronti progetti per scuole e pozzi in Africa
CENTRAL
CONNECTICUT STATE
UNIVERSITY
Honorary
Degree Recipients
Doctor
of Humane Letters
Jimmy
Carter, President of the United States
Gerald R. Ford, President of the United States
Helmut Schimdt, Chancellor of the Republic of Germany
Bruno Ficili, Commissioner of Education, Siracusa, Italy
Doctor
in Laws
George
H.W. Bush, President of the United States
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LA
SICILIA
Sabato, 13 aprile 2002
Per la pace il "grido" degli studenti siciliani
Ficili: "Sono migliaia le lettere indirizzate ai
grandi della Terra"
Non
basta che i tanks israeliani si ritirino dai territori occupati. Non
basta dire stop al la guerra del terrore impugnata dai kamikaze palestinesi.
Ci sarebbe sempre un dopo, vulnerabile, imprevedibile, preoccupante.
Sarebbe una pace senza pace. Come afferma il candidato nobel, Bruno
Ficili, presidente del l'associazione Internazionale per l'Educazione
alla Pace, che, in questi giorni è in pri ma linea con un' iniziativa
destinata a contribuire al ripristino dell'equilibrio (un delicato equilibrio,
senza dubbio) nei paesi del Medioriente. L'azione arriva dai giovani
studenti siciliani, una quantità enorme dilette- i-e sottoscritte
da fautori della tolleranza e del la solidarietà, sparsi in tutta
l'isola. Ficili li ha incontrati in queste settimane, Messina, Palermo,
Catania, Belpasso, Lentini, Ragusa, Priolo e, chiaramente, anche Siracusa,
sono state le tappe di questa turné umanitaria.
Risultato: 8 mila missive da inviare a tre grandi del mondo, Bush, Arafat,
Sharon. Og getto i bambini, salviamo la pace per i più piccoli,
è il messaggio di fondo dell'operazione promossa dal dirigente
scolastico dell'istituto comprensivo del borgo industriale. "Deve
essere così - osserva Ficili - I bambini sono la speranza, il
futuro, sono purtroppo anche le vittime privilegiate dei conflitti.
L'iniziativa è quindi una presa di posizione proprio ideata dai
ragazzi che vogliono una pace vera, il rispetto dei piccini e della
dignità della personalità umana. Ma occorre un'educazione
al la tolleranza, alla pace, al dialogo". Una voce che si leva
con forza da Siracusa, già denominata "Città per
la pace e i diritti umani". "Questi giovani - si legge in
una delle tante lettere, spedite - non vogliono più vedere le
tragiche immagini di morte, non vogliono più vedere la sacra
terra di Israele e Palestina arrossata dal sangue di bambini innocenti
e chiedono PACE nella terra dei figli di Abramo. Che questa voce di
speranza possa servire a riportare il sorriso, la vita. Noi tutti, qui
in Sicilia, desideriamo intensamente che tutte le famiglie siano in
pace e che, nel mon do, ogni genitore stia con il suo bambino".
VeronicaTomassini
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Gazzetta
del Sud
15 Luglio 2002
SIRACUSA: PER L'OTTAVO
ANNO CONSECUTIVO
Bruno Ficili ricandidato al Nobel per la pace
SIRACUSA
- Nuova candidatura al Premio Nobel per la pace per il professore Bruno
Ficili, il docente siracusano presidente dell'Aiep, l'associazione internazionale
per l'educazione alla pace.
A promuovere la candidatura di Ficili . che cosi per l'ottavo anno consecutivo
ottiene la nomination al Nobel per la pace - è stato un gruppo
di una decina di membri del Congresso degli Stati Uniti, primo sottoscrittore
Jhon B. Larson.
Nella lettera indirizzata al presidente del Comitato del Nobel per la
pace Francis Sejerstad, viene sottolineato, dopo una breve ricognizione
attraverso le tappe salienti dell'impegno del docente siracusano negli
ulti mi quindici anni sul fronte della divulgazione di una cultura di
pace ed all'insegna del dia logo e del rispetto reciproco tra i Popoli,
come gli sforzi del professore Bruno Ficili "mirano a far diventare
Siracusa e la Sicilia un "laboratorio" per realizzare nuovi
programmi e strategie per la promozione della pace e della tolleranza
universale".
Tra i risultati più prestigiosi, dell'opera del docente siracusano
nella lettera di candidatura indirizzata a Sejerstad dal membri del Congresso
degli Stati Uniti vengono ricordati la firma, avvenuta a Siracusa nel
dicembre del 1999 alla presenza di Muhammad Alì, del patto di non
aggressione per scuole, ospedali, luoghi di culto ed orfanotrofi in Burundi
tra Hutu e Tutsi, ed i numerosi interventi effettuati sul fronte della
causa del popolo Kurdo. E proprio in relazione a questo specifico impegno
è stato anche ricordato come lo stesso Ficili sia stato chiamato
ad aprire alla Camera dei deputati la conferenza internazionale sul tema
"L'entrata della Turchia nell'Unione Europea: democrazia, diritti
umani ed il problema Kurdo".
Bruno Ficili, viene infine ricordato nella lettera, "nel 1996 era
già
stato fra i tre finalisti al Premio Nobel per la pace".
Il docente siracusano dal canto suo commentando con i cronisti la
nuova candidatura si è detto "soddisfatto per questo importante
riconoscimento anche se ha puntualizzato - i riconoscimenti più
importanti sono quelli che maturano nell'agire di ogni giorno".
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Gazzetta
del Sud
Lunedì 14 Ottobre 2002
Siracusa
Ciclo di incontri sulla pace
Ficili protagonista nelle università Usa
SIRACUSA
- Ciclo di conferenze negli Stati Uniti per il professore Bruno Ficili,
il docente siracusano candidato più volte al Premio Nobel per la
pace ed animatore d numerosi appuntamenti e convegni per la promozione
di una autentica cultura di pace. Bruno Ficili in particolare da mercoledì
16 a lunedì 21 sarà Impegnato all'Università di Lousville
nel Kentucky per una serie di incontri di conferenze sul tema della costruzione
della pace nel contesto internazionale rivolte non solamente a studenti
e docenti dell'ateneo statunitense ma anche ad un pubblico più
va sto. Il ciclo di conferenze è stato promosso dal Centro per
la pace e la risoluzione dei conflitti Muhammad Alì che o pera
a fianco dell'Università di Lousville. Ultimato il ciclo di incontri
nel Kentucky il professore Bruno Ficili sarà impegnato ad Atlanta
dove terrà alcuni inconiri anche in questo caso all'Università.
In uno di questi appuntamenti Bruno Ficili, che è presidente dell'Associazione
internazionale di educazione alla pace, incontrerà il figlio di
Martin Luter King al quale formulerà l'invito per partecipare alla
fine di novembre a Siracusa ai lavori dell'annuale convegno internazionale
di educazione alla pace.
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October
17, 2002
The
Muhammad Alì Insitute for Peacemaking and conflicy Rsolution Presents
Bruno Ficili
Speaking on their Global Peacemaking Experiences in Europe and Africa
Bruno Ficili
One of Europe's best known peace activists and
seven-time Nobel Peace Prize nominee, Dr. Bruno Ficili is now organizing
he fourteenth annual International Peace Education Conference in Sicily.
Past conferences have focused on such issues as the problems faced by
refugees, by stateless nations such as the Kurds and Palestinians, and
by those caught up in civil wars in Africa and Europe.
The accomplishments o{T these conferences include the freeing of four
Italian fishermen held by the Libyan government and the signing of an
agreement among warring factions in Burundi, not to attack schools, hospitals,
orphanages, and alike. Dr. Ficili has also contributed substantially to
the international pressure that was brought to bear on Iraq to free hostages
in 1990, and on Croatia to free prisoners, including children, held in
refuge camps in 1992. Dr. Ficili has organized and participated in peace
marches of thousands of people, and he has conducted non-violence workshops
in the Basque region of Spain and other troubled areas. Among his current
projects are the transformation of Sicily's NATO Comiso Air Base into
an international cult center. He is actively raising founds for a school
in Burundi, for a children's hospital in Tanzania, and for the Houses
of Hope - places of rest and recuperation for victims of African civil
wars who have been brought to Sicily to be provided with free medical
care by UNICEF-Rome and Italian medical institutions.
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Gazzetta
del Sud
30 Novembre 2002
SIRACUSA Arafat al convegno sulla pace
"L'italia favorisca un nuovo dialogo"
Il fratello del leader palestinese chiede
un pronto ritorno al negoziato con Israele
SIRACUSA
- "L'Italia e gli italiani hanno da sempre svolto un ruolo di primissimo
piano nei processi di pacificazione. Il mio auspicio è che riescano
a riportare al dialogo Israele e Palestina". Lo ha detto Fathy Arafat
(nella foto), fratello del presidente dell'Autorità nazionale palestinese
Yasser Arafat, e presidente onorario della Croce rossa palestinese, a
margine del convegno internazionale di educazione alla pace iniziato che
si concluderà oggi a Siracusa.
PRIOLO
Il fratello del presidente della Palestina partecipa al 14. Convegno internazionale
di educazione alla pace
Fathy Arafat: pace difficile non impossibile
PRIOLO
"L'Italia e gli italiani hanno da sempre svolto un ruolo di primissimo
piano nei processi di pacificazione, Il mio auspicio è che riescano
a riportare al dialogo Israele e Palestina". Lo ha detto ieri sera
Fathy Arafat, fratello minore del presidente dell'Autorità palestinese
Yasser Arafat, e presidente onorario della Croce rossa palestinese, conversando
con i cronisti a margine dei lavori del 14. Convegno Internazionale di
educazione al la pace iniziato a Priolo e che si concluderà questo
pomeriggio a Siracusa. Fathy Arafat, 69 anni, è giunto a Siracusa
rispondendo ad un invito del professore Bruno Ficili, il docente siracusano
più volte candidato al premio Nobel per la pace, presi dente dell'Aiep,
l'Associazione Internazionale per l'educazione alla pace che ha organizzato
il convegno. Commentando i recenti fatti di Mombasa, Fathy Arafat li ha
definiti "una circostanza triste, simile a quella che vivo da 54
anni, da quando cioè vi vo esiliato, senza una terra e senza cittadinanza".
Poi ha spiegato come "ogni evento contro i civili è come se
fosse compiuto contro il mio popolo. Ma non mi fermo qui. Vorrei che con
queste mie paro le fosse comunque chiaro a tutti quale sia anche Il nostro
livello di sofferenza, la sofferenza di un popolo che si sente in guerra
e che nonostante ciò vuol fermare ogni tipo di violenza e tornare
al negoziato".
Fathy Arafat in matti nata aveva fatto la sua apparizione anche al PalEnichem
per pronunciare un discorso dai toni sobri e questo grazie alla "mediazione"
di Bruno Ficili, che gli ha sollecitato un e quilibrio nei contenuti "affinché
- ha esplicitato il presidente dell Aiep - si possano iniziare operazioni
di dialogo tra Israele e Palestina. La pace dei Popoli è la nostra
speranza e quella di tutto il mondo".
Nella seconda giornata di lavori si sono susseguiti al microfono il prof.
Gioia Longo, ordinario della cattedra di Antropologia Culturale dell'Università
"La Sapienza" di Roma, il giornalista irakeno, Erfan Rashid,
l'afgano Esmail Qorbanali, padre Turturro, mons. Nombananire (Burundi),
il presidente del Congresso nazionale de Kurdistan, Ismet CheriffVanly,
ed il prof. James Calleja, direttore dell'istituto studi sulla pace e
conflittualità di Malta.
Nell'ambito del convegno l'attore Alessandro Quasimodo ha interpreato
alcuni brani sulla pace così come ieri aveva fatto Daniela Cornelio.
La docente Adele Branciamore si è profusa in una chiarissima relazione
sulle attività educative e didattiche inerenti alla "Educazione
alla Pace" promosse dal 1. Istituto comprensivo di Priolo.
Esposti alla visione del pubblico anche una serie di disegni contro la
violenza realizzati dagli alunni dello stesso istituto comprensivo. Il
convegno questo pomeriggio alle 16,30 si trasferirà a Sira cusa
nel salone 'Paolo Borsellino" di Palazzo Vermexio. Nella mattinata
i convegnisti si riuniranno invece presso l'aula consiliare del Comune
di Priolo per la elaborazione e la firma di un documento unitario "contro
la guerra ed ogni altro tipo di violenza", da tra smettere poi ai
Capi di Stato.
Salvo
Maccarrone
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LA SICILIA
1 DICEMBRE 2002
Siracusa
Firmato un documento contro la guerra
IL CONVEGNO SULLA PACE. Sotto il segno di Fathy Arafat palestinesi e
israeliani, iracheni e americani invocano il dialogo
Si
è chiusa ieri, a palazzo Vermexio, la tre giorni del XIV convegno
internazionale per l'educazione alla pace, con il più atteso
degli interventi, quello di Fathy Arafat.
"Per me è stato particolarmente significativo avere il fratello
del massimo esponente palestinese, non solo per il ruolo che ricopre
in qualità di presidente della Croce Rossa, ma anche per il grande
valore delle sue parole e della sua testimonianza" ha commentato
il prof. Bruno Ficili, organizzatore del convegno e presidente dell'associazione
internazionale per l'educazione alla pace.
Ma il momento saliente dei lavori, è stato indicato nella sottoscrizione,
da parte di tutti i relatori, del documento contro la guerra ed ogni
forma di violenza, che sarà inviato a tutti i capi di stato.
"L'esperienza ci fa ben sperare - ha affermato ancora Bruno Ficili.
- Nelle passate edizioni abbiamo ottenuto risultati di grande valore
sociale, come quando i leaders dei gruppi armati del Burundi, da noi
invitati al convegno, siglarono un documento di non aggressione su scuole,
ospedali, luoghi di culto ed orfanotrofi. Un accordo che è stato
pienamente rispettato e che fino ad oggi, ci dice l'ambasciatore del
paese africano, ha risparmiato migliaia di vite umane".
Per il prof. Ficili è stato particolarmente emozionante vedere
rappresentanti di paesi in guerra, come il palestinese Arafat e l'israeliano
Shai Cohen, l'iracheno Erfan Rashid con la statunitense Holly Wallace,
giusto per citare qualche esempio, tutti concordi ed uniti nella fìrma
del documento di pace.
"Ciò che più ha colpito, non solo me, ma chiunque
abbia ascoltato le testimonianze in questi giorni, è lo spirito
che muove queste persone. Non si è trattato di semplici parole
ma di vera voglia di dialogo, di concreto interesse per la risoluzione
della terribile tragedia umana che è la guerra". Dopo 17
anni di attività dell'associazione internazionale per l'educazione
alla pace, il bilancio è sempre più positivo, non tanto
per il successo che riscontra annualmente il convegno, ma quanto per
i risultati che si riescono ad ottenere.
Questo, secondo gli addetti ai lavori, sta ad indicare come anche un
semplice momento di incontro, durante il quale si ,scambiano esperienze
di vita, può diventare un atto significativo per la costruzione
della pace.
"Credo che sia particolarmente significativo per Siracusa, ma per
la Sicilia tutta - ha concluso Ficili - essere il luogo di partenza
per un messaggio di pace che raggiungerà ogni parte del mondo",
di semplici parole, ma di vera voglia di dialogo, di concreto interesse
per la ri soluzione della terribile tragedia umana che è la guerra".
Maria
Teresa Giglio
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